Qui di seguito il comunicato del Direttore Gennaro D'Avanzo sugli ultimi sviluppi riguardo lo sfratto del Teatro San Babila,
Mons. Alessandro Gandini , parroco della Basilica San Babila, non intende, in alcun modo, intavolare trattative e ha incaricato il Suo avvocato di dare corso all’ esecuzione, intendendo liberare IMMEDIATAMENTE i locali.
Il mio Avvocato, Luigi Raucci, ha richiesto di consentire che il rilascio avvenisse contestualmente al termine della stagione in corso, per salvaguardare gli abbonati, le compagnie, i dipendenti ecc. ecc.
In data 21/03/2013 la Parrocchia, ha risposto che avrebbe atteso il termine della stagione, rinviando l’esecuzione di due mesi, a CONDIZIONE che avessimo rinunziato al RICORSO IN CASSAZIONE , versato le somme pretese per opere che abbiamo contestato e provveduto al pagamento di tutte le spese di giustizia.
In soldoni don Gandini vuole subito il teatro libero, vuole tutte le somme possibili, anche quelle contestate, e, per un breve rinvio (meno di due mesi), chiede appena la rinuncia al ricorso
Sic!
Stupito da questo comportamento, che più duro e insensibile alle altrui esigenze, non sarebbe potuto essere, il mio Avvocato Luigi Raucci ha così risposto alla lettera del 21 marzo 2013:
“BEATI I MISERICORDIOSI PERCHE’ TROVERANNO MISERICORDIA”
“BEATI I PERSEGUITATI DALLA GIUSTIZIA PERCHE’ DI ESSI è IL REGNO DEI CIELI”
“D’Avanzo è nel regno dei cieli”
A questo punto ho dato immediata disposizione ai miei avvocati, Luigi Raucci di Milano e Benedetto Gargano di Roma, di depositare IL RICORSO PER CASSAZIONE sussistendone i presupposti di legge e di richiedere alla Corte d’Appello di Milano la sospensione della provvisoria esecutività della sentenza, in attesa del giudizio della cassazione.
Non l’avevo fatto sinora per aspettare le motivazioni della sentenza , che mi sembrano molto fragili ed anche perché credevo che la Parrocchia non eseguisse una sentenza provvisoriamente esecutiva.
Ma evidentemente Mons. Alessandro Gandini, parroco della parrocchia San Babila oggi settantaquattrenne e prossimo alla pensione , prevista a 75 anni, ha altre mire e/o interessi, ed ha fretta.
Ha fretta di mandarci via
Ha fretta di non far vedere agli abbonati i prossimi spettacoli
Ha fretta di non far lavorare le compagnie restanti
Ha fretta di far licenziare 16 persone
PERCHE’?
Se è vero che la Parrocchia intende continuare l’attività teatrale, che senso ha avere gli immobili a fine aprile e non a fine maggio?
E pensare che una settimana fa Papa Francesco ha detto che la ricchezza della Chiesa è di aiutare i poveri, i popoli e fare carità cristiana e di essere per la Chiesa pastore nel proprio gregge
Parole queste forse sfuggite al Mons. Gandini.
La mia volontà è quella di andare avanti essendo nel giusto e avendo sempre lavorato per il bene della città.
Spero nella sospensiva della sentenza e nell’accoglimento del ricorso.
Così potrò continuare a lavorare e programmare per la prossima stagione teatrale.
Gennado D'Avanzo